Cecilia Sala torna con il suo podcast e racconta la sua detenzione nel carcere di Evin in Iran: ecco le parole della giornalista.
La giornalista Cecilia Sala, rientrata ieri in Italia dopo essere stata detenuta nel carcere di Evin in Iran, ha condiviso la sua storia in una puntata del suo podcast pubblicato da Choramedia dal titolo “I miei giorni a Evin, tra interrogatori e isolamento“. Ecco cosa ha raccontato.
I giorni in carcere di Cecilia Sala: come sta
“Sono confusa e felicissima, mi devo riabituare, devo riposare, questa notte non ho dormito per l’eccitazione e la gioia. Quella precedente per l’angoscia, sto bene, sono molto contenta“, ha rassicurato i suoi ascoltatori.
In merito alla causa della sua prigionia in Iran, come riportato dall’Ansa, Cecilia Sala ha ammesso: “Non mi è stato spiegato perché io sia finita in una cella di isolamento nel carcere di Evin..“. A seguire, durante la puntata del suo podcast, ha spiegato com’è stato stare all’interno di quella cella.
“Sono riuscita a ridere due volte: la prima volta che ho visto il cielo e poi quando c’era un uccellino che faceva un verso buffo. Il silenzio è il nemico in quel contesto e in quelle due occasioni ho riso e mi sono sentita bene“, ha raccontato. Per vincere la paura e resistere psicologicamente, la giornalista spiega: “Mi sono concentrata su quell’attimo di gioia, ho pianto di gioia“, racconta.
Il legame con l’Iran
La reporter, aggiunge l’Ansa, ha spiegato che il suo viaggio in Iran era stato fortemente desiderato. Nonostante ovviamente fosse a conoscenza che il contesto politico del Paese fosse particolarmente delicato. “L’Iran è il Paese nel quale più volevo tornare, dove ci sono le persone a cui più mi sono affezionata“, ha raccontato Cecilia Sala.
Il suo legame con il territorio va oltre la professione: “Si cerca di avere uno scudo dalla sofferenza degli altri che accumuli e qualche volta volta delle fonti che incontri per lavoro diventano amici, persone che vuoi sapere come stanno e l’Iran è uno di questi posti“.